La mia città è bella

Dire che una città «è bella» significa dire tante cose. Significa dire che è ricca di cultura, di arte, di storia, di idee. E Bergamo è tutto questo. Lo era già, naturalmente, prima del nostro arrivo a Palazzo Frizzoni, ma in questi cinque anni di lavoro con il sindaco abbiamo ulteriormente valorizzato le sue bellezze. Lo abbiamo fatto credendo fino in fondo nel potenziale di Bergamo, dando nuovo lustro all’Accademia Carrara ad esempio, così come riuscendo a fare includere le Mura nel patrimonio Unesco. Lo abbiamo fatto rivitalizzando un settore come quello culturale che, da solo, vale ben 161 milioni di euro in termini di valore aggiunto.

Sergio Gandi guarda un murales artistico.

Ma credere nella bellezza di Bergamo significa anche credere nel suo futuro. Per questo abbiamo puntato su grandi progetti di riqualificazione urbana nei quali siamo riusciti a coinvolgere anche grandi e piccoli investitori locali e nazionali. Ne sono nati progetti ambiziosi ma unici: Chorus Life nell’area dell’ex Ote, la zona universitaria alla ex Montelungo, lo spostamento dell’Accademia della Guardia di Finanza agli ex Riuniti, la ristrutturazione del Teatro Donizetti, il nuovo stadio dell’Atalanta. Parliamo di 257 milioni di investimenti in interventi di riqualificazione urbana per una superficie di oltre 340.000 metri quadrati e un incremento della proprietà pubblica (o di terreni a uso pubblico) di 100.000 metri quadrati. Se a questo aggiungiamo il progetto “Legami Urbani”, finanziato con ben 18 milioni di euro dallo Stato e che prevede 41 interventi in sette diversi quartieri periferici della città, così come l’ampliamento del Parco dei Colli, credo sia ancora più chiaro cosa significhi credere bellezza di Bergamo.

La mia città sarà rinnovata

La sfida dei prossimi cinque anni sarà portare a termine tutti questi progetti già avviati, ma soprattutto continuare a pensare alla Bergamo del domani con nuove sfide e la stessa ambiziosa visione. Per questo abbiamo già presentato il grande sogno di Porta Sud, un’area della città oggi in buona parte abbandonata a se stessa e che invece vogliamo diventi il cuore pulsante di Bergamo. Così come non vediamo l’ora di poter rilanciare il centro piacentiniano in tutta la sua bellezza. Senza mai dimenticarci, ovviamente, dei quartieri più distanti dal centro ma nei quali si nascondono realtà e luoghi poco sponsorizzati e che meritano invece altrettanta attenzione e una mirata valorizzazione.

Sergio Gandi e la sua famiglia sulle mura di Bergamo.

Se Bergamo oggi è bella, domani lo sarà ancora di più. Sarà una città rinnovata, in grado di affrontare con serenità le sfide del domani e dove ogni persona, cittadina o forestiera, potrà sentirsi a casa. Perché tutto questo avvenga, però, è necessario continuare a percorrere la strada che abbiamo tracciato in questi cinque anni a Palazzo Frizzoni. Se siamo riusciti a far crescere il turismo addirittura del 55%, non è soltanto perché abbiamo colto il potenziale dell’aeroporto, ma è perché siamo riusciti a raccontare al di fuori dei nostri confini le nostre bellezze. Adesso è il momento in cui, oltre che raccontarle, ognuno di noi inizi a viverle e a godersele sempre di più.