Sergio Gandi con la sua famiglia sulle mura di Città Alta.

Bergamo, per me, è casa. Sono nato e cresciuto in Borgo Palazzo, ho frequentato le scuole del quartiere, il Lussana, fino alla laurea in Giurisprudenza e alla pratica legale.

Bergamo, per me, è lavoro. Da ormai quindici anni, infatti, con i due cari amici Matteo e Margherita, sono socio dello studio legale in cui lavoro.

Bergamo, per me, è amore e famiglia. Qui ho avuto la fortuna di incontrare Elena e di avere con lei due splendidi bambini, Ale e Ricki. Nel luglio 2016 ci siamo sposati, «tutti e quattro» come direbbe Ale, e insieme viviamo nel quartiere di San Leonardo.

Bergamo, per me, è passione politica. Sono cresciuto nel Pds-Ds e sono poi approdato al Pd, del cui progetto sono convinto sostenitore sin dalla fondazione, tant’è che sono delegato all’Assemblea nazionale.

Bergamo, per me, è impegno concreto. Dopo cinque anni da consigliere, nel 2014 ho contribuito, nel mio piccolo, al successo elettorale del centrosinistra e ho fatto parte della squadra del sindaco Gori nelle vesti di vicesindaco e occupandomi di bilancio, tributi, sicurezza, affari istituzionali e legali. Di questa esperienza sono grato – ai cittadini, al Sindaco, al Pd – e orgoglioso, perché credo siano stati raggiunti risultati importanti. Abbiamo dato una scossa alla città, facendola crescere e aprendola al mondo.

Bergamo, per me, è molto più di una città e ho ancora la voglia e il desiderio di impegnarmi per tutte le persone che la vivono e la amano tanto quanto me. Sono pronto alle sfide che ci attendono e credo fortemente che Bergamo sia ancora in grado di scegliere la tolleranza, l’accoglienza, l’apertura, il futuro. Ho imparato che l’ascolto e il confronto sono fondamentali, che essere un amministratore è un grande onore e che senza solide radici non si percepisce ciò che si muove attorno a noi.

Da qui, da questi pensieri, riparto per un nuovo viaggio.